di Luigi Pavese
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Caro Gianalberto,
ho letto con grande interesse il tuo punto di vista circa l'utilizzo delle vele originali nel caso di barche d'epoca. Credo che gli articoli della certificazione ASDEC richiamati (14/8 e 14/9), contengano il corretto approccio alla questione, soprattutto nel richiamo al taglio originale del periodo.
E' un principio recepito anche dal regolamento CIM - AIVE, dove le barche possono utilizzare solo vele realizzate in materiale dacron o nylon (non originale se impiegato su barche dell'inizio del '900), ma il taglio dei ferzi deve essere rigidamente orizzontale anche per le vele di poppa.
Del resto possiamo individuare una chiara sintonia anche nel mondo delle auto d'epoca, dove l'ASI, per attribuire il massimo punteggio, non chiede la mera originalità, ma il ripristino di materiali deperiti (ad esempio la pelle delle sellerie interne) con altri di produzione attuale purchè perfettamente riconducibili per genere e specie a quelli originali.
Infine consentimi un'ultima riflessione. E' apprezzabile e del tutto condivisibile la logica 'conservativa che hai applicato alle imbarcazioni del Museo. Ma la nostra 'passionaccia' ha, unitamente al gusto del possesso, anche quello dell'utilizzo. E' meraviglioso rimirare la propria barca d'epoca, ma, almeno per il sottoscritto, è altrettanto magico vivere le sensazioni di una navigazione con essa. E per godere di ciò, occorre che il tutto avvenga con la sicurezza e l'efficienza che solo un restauro importante o una manutenzione continue e precisa svolta per anni senza interruzioni, possono garantire.