Il vademecum dell'armatore

Cari amici, ho trovato un vecchio scafo, è bellissimo, me ne sono innamorato, ma poi come posso coltivare questa mia nuova grande passione? Vorrei essere consigliato....

Noi dell’ASDEC ci siamo chiesti: che cosa c’è di meglio, per aiutare costruttori, armatori, restauratori e le stesse barche d’epoca, che mettere a disposizione di tutti alcuni consigli da tenere sempre presenti nei rapporti che si creano tra cantieri e clienti? Per questo motivo ci siamo riuniti con i fondatori del nostro gruppo di “Cantieri Restauratori Raccomandati ASDEC” e abbiamo redatto un vademecum che non contiene regole da seguire, ma semplici consigli che possano servire soprattutto a fare in modo che la nostra avventura nel mondo delle barche d’epoca diventi una bellissima esperienza, esente da brutte sorprese o delusioni. Con i suggerimenti che seguono pensiamo di poter contribuire a ridurre, se non ad azzerare, almeno gli errori più frequenti, grazie all’esperienza acquisita dai nostri soci nel corso di molti anni dedicati a questa splendida passione.

Ed ecco allora i consigli per un amico su come farsi restaurare la propria barca d’epoca:

1 - Cantiere di fiducia

Individuare un cantiere di provata serietà e competenza, parlandone con amici, frequentando i raduni di barche d’epoca, leggendo le riviste specializzate.

2 - Consigli del cantiere

Coinvolgere, se possibile, il cantiere sin dalla fase della scelta e dell’acquisto della barca, verificare con lo stesso qualità, prezzo, datazione, tipologia costruttiva, unicità e storicità della barca prescelta.

3 - Preventivo di spesa del restauro

E’ molto difficile fare un preventivo esatto per il restauro di un’imbarcazione d’epoca, in quanto l’ammontare del lavoro lo si può stabilire unicamente a barca smontata e quindi già in fase di lavorazione.

Pertanto, se si richiede un preventivo preciso e bloccato, il titolare del cantiere, se costretto a farlo, aggiungerà alla cifra che lui ha in testa una bella maggiorazione per probabili, anzi quasi sicuri imprevisti. Per cui, se si vuole bene alla propria barca d’epoca, Vi consigliamo di non trattare un prezzo fisso a tutti i costi. Se si riesce a strappare al cantiere una cifra bassa, quella sarà la cifra che il cantiere investirà nel restauro e non è detto che sia sufficiente per un buon lavoro. La sola cosa che si può fare è chiedere confidenzialmente al cantiere, in base alla sua esperienza, un ordine di idee di quante ore e materiale pensa di dover investire in questo lavoro e chiedere di essere preventivamente consultati qualora i costi dovessero superare il preventivo.

Segue:

4 - Estetica e sostanza

E’ chiaro che nell’interesse della barca e dei suoi utilizzatori non è sufficiente una bella mano di vernice lucida. La robustezza della struttura deve essere assolutamente prioritaria.

5 - Documentazione fotografica                                

E’ importante eseguire prima e durante il restauro numerose fotografie dello stato degli interventi. Tali foto sono innanzitutto un piacevole ricordo dell’avventura del restauro, nonché un’interessante documentazione sui lavori eseguiti, spesso necessaria per stabilire la quantificazione di quanto è stato fatto, oltre che per la valutazione della barca in caso di rivendita.

6 - Documentazione e presenza

Visitare con continuità e regolarità il cantiere: seguire i lavori è piacevole e oltretutto s'impara molto.

7 - Lavori non preventivati

È appunto durante queste visite che si potrà decidere insieme al cantiere cosa fare e come fare le riparazioni evidenziatesi necessarie e non visibili durante il primo sopralluogo. Ogni lavoro non preventivato, ma il cui costo però è stato concordato in corso d’opera, non dà mai adito a contenzioso.

8 - Conservare o replicare

Queste visite periodiche e questo scambio di opinioni sono proficue perché il cantiere, anche se coscienzioso, desidera finire il restauro al più presto e di conseguenza preferisce cambiare un pezzo piuttosto che usare tempo ed energie per restaurarlo. Se invece il cantiere capisce che da parte del proprietario appassionato vi è una scelta culturale e che questi alcune volte preferisce rinunciare alla perfetta estetica di una parte della sua barca a favore dell’originalità, seguirà più serenamente la strada del restauro conservativo piuttosto che quella del rifacimento, sentendosi sicuro di non avere reclami a fine lavoro, fatta salva la sicurezza della parte ristrutturata.

9 - Serietà del cantiere

La serietà di un cantiere si misura anche dall’assenza del contenzioso.

10 – Valore dello scafo restaurato

E’ sbagliato prendere in considerazione il restauro di una barca in funzione solo del valore di mercato che questa avrà a restauro ultimato. È il caso di ricordare che durante la crisi petrolifera del 1973 si rottamavano persino le Ferrari. E che una maestosa Bugatti Royale venne barattata da una delle figlie di Ettore Bugatti per una fantastica nuova invenzione arrivata dall’America: un frigorifero. I valori di oggi non sono i valori di domani, e le barche di legno sono sempre più rare.

La scelta di restaurare uno scafo d’epoca è un atto d’amore che può e deve prescindere dal valore commerciale attuale, quasi sicuramente destinato a cambiare nel breve o nel lungo termine.

L’ASDEC comunque è a disposizione dei nuovi e vecchi amici per consigli e approfondimenti sulle problematiche del restauro.